
È ormai ufficiale, la piattaforma di streaming per eccellenza Netflix, ha fatto centro un’altra volta al pari del miglior Robin Hood dell’intrattenimento e del prodotto mediatico.
Dopo serie cult nel suo palinsesto, come “Stranger Things” e “Sensei8” assieme a quelle dei supereroi come “Daredevil”, ecco che Netflix infiamma il mese di marzo con una mini serie animata davvero fuori dagli schemi convenzionali.
Si tratta di “Love, Death & Robots” che, come narra il trailer, consiste in “18 storie di amore, morte, robot. Rapide, indolori e letali” con spruzzate di misticismo ed elementi più dark degni del miglior “Ghost in the Shell”.
“Love, Death & Robots” in poche parole
La serie sbarca ufficialmente su Netflix il 15 marzo 2019 e si distingue subito per uno stile narrativo e generale piuttosto curioso che ricorda immediatamente la celeberrima serie “Black Mirror”.
Con quest’ultima condivide infatti i temi che mischiano amori tecnologici e futuri distopici e la realizzazione stessa degli episodi che compongono la stagione. Questi infatti, la prima stagione ne conta ben 18, sono tutti auto conclusivi e durano meno di 20 minuti in modo che non risultano eccessivamente pesanti.
Cast e registi differenti al pari delle storie unite solo dal fil rouge che è il titolo stesso della serie, “Amore, Morte e Robot”. Inoltre la maggior parte di essi sono animati in 2D, 3D, CGI e forme ibride, ma ci sono anche attori come Mary Elizabeth Winstead (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Grindhouse – A prova di morte” ed anche due capitoli di “Die Hard”) e Topher Grace (“Ocean’s Eleven”, “Ocean’s Twelve”, “Interstellar” e “BlacKkKlansman“).
Non mancano poi voci celebri per il doppiaggio come nel caso di Samira Wiley famosa per il suo ruolo in “Orange Is the New Black”, altro caposaldo nel palinsesto di Netflix. Ciliegina sulla torta è poi il regista creatore della serie, Tim Miller, che si era già cimentato in cortometraggi come “The Goon” e film come il primo ed irriverente “Deadpool”.
Miller, oltre ad aver collaborato anche per “Millennium – Uomini che odiano le donne” e “Thor: The Dark World”, è stato anche scelto da James Cameron in persona per collaborare con lui al nuovo capitolo di “Terminator”.
Il mistero della programmazione di “Love, Death & Robots”
Quando si guarda una serie su Netflix, al pari dei video su YouTube, l’algoritmo interno calcola le “preferenze” del fruitore e mostra l’ordine degli episodi e dei film che potrebbero piacere all’utenza.
Fino a qui tutto normale, niente di strano, se non per il fatto che il co – fondatore di “Out in Tech”, una community LGBTQ+ tech no profit, Lukas Thoms abbia dichiarato che l’orientamento sessuale dello spettatore pare modificare l’ordine degli episodi.
Alla “teoria” è stato aggiunto uno screenshot che mostrava l’ordine degli episodi sul suo account e quello di un amico.
Dal canto suo la risposta di Netflix non ha tardato ad arrivare affermando che “non abbiamo mai avuto una serie come “Love, Death & Robots” prima, per cui stiamo provando qualcosa di completamente nuovo: presentare quattro differenti ordini per gli episodi. La versione che vi viene mostrata non ha nulla a che vedere con gender, etnia o identità sessuale – informazioni che, per prima cosa, nemmeno possediamo”.