Ah, i videogiochi, forse uno tra i migliori passatempi informatici degli ultimi quarant’anni. Dai primissimi giochi in bianco e nero si è poi passati ai coloratissimi, e con tanto di musiche coinvolgenti, 8 bit e 16 bit con console del calibro di Nintendo, Atari e Sega per giungere infine alla grafica tridimensionale con macchine targate PlayStation e Xbox.
Cartucce e compact disc hanno dunque cominciato ad occupare le mensole con titoli e relativi seguiti entrati di diritto nella storia del mondo videoludico. Tutto questo mentre le console prendevano il posto davanti ai televisori a tubo catodico che animavano i personaggi e le storie di questi giochi.
Quando anche il mondo del computer è entrato in campo ed ha cominciato a diffondersi sempre più il multiplayer, l’offerta si è potuta definire completa. Una grande torta gustosa alla quale si sono aggiunti periferiche come il visore VR ed opportunità come PlayStation Now.
E alla fine arriva Google Stadia
Questa era, più o meno, la situazione fino all’inizio del 2019 quando gennaio ha visto un annuncio comparire sui corridoi di Internet. L’annuncio parlava di una console targata Google, ma questa “voce” ha poi preso forma pochi mesi più tardi. A marzo 2019, infatti, quando Google ha fatto la sua mossa annunciando la futuristica Google Stadia.
In sostanza si tratta di una non – console basata sullo streaming, ovviamente a pagamento, ed un controller che funzionerà sia sui piccoli schermi di smartphone e tablet, compresi Android e iOS) con tanto di schermate personalizzate, che su computer e televisioni. Basta avere Google Chrome installato e via, l’offerta si è estesa anche a Nintendo Switch, ma attenzione!
Bisognerà utilizzare solo il controller di Google Stadia che, a dirla tutta, ricorda molto quello della celeberrima Xbox per giocare sulla propria smart tv. Naturalmente la connessione ad Internet è tutto, ma Google ha già dichiarato che basterà una connessione a 30 Mps per giocare a titoli in 4k di ultima generazione.
Al momento di titoli ufficiali ce ne sono solo due, “Assassin’s Creed Odyssey” e “Doom Eternal”, ma si aspettano delle novità al più presto. Una tendenza quindi, quella dello streaming, che realtà come Steam oppure Origin conoscono bene.
La parola agli esperti
Phil Harrison, uno dei nomi chiave di Stadia, aveva dichiarato che “negli ultimi 40 anni, abbiamo avuto giochi impacchettati, incentrati sui dispositivi. Sono stati realizzati su disco, cartuccia, in formato digitale e sono stati progettati per sfruttare la potenza di hardware ben precisi. Noi abbiamo deciso di rivoluzionare questo meccanismo consegnando l’intero data center allo sviluppatore, rendendolo completamente indipendente dal dispositivo. Per questo motivo non abbiamo bisogno di una console”.
A fargli eco è la nuova vicepresidente Google Jade Raymond, che aveva già militato in colossi come Ubisoft, Sony ed Electronic Arts, annunciando che nel futuro vi saranno delle esclusive su Stadia, ma quest’ultima piattaforma verrà integrata anche nei prodotti già disponibili sul mercato di Google.
Grazie alla funzione Crowd Play, infatti, potremmo giocare con il nostro youtuber preferito visto che anche il sito “re dei video” è coinvolto nella manovra della grande “G”.