
Ormai è davvero innegabile sostenere che siamo in un mondo pieno di modi sempre più rapidi, immediati ed anche completi di comunicare tra di noi.
Grazie alle mille applicazioni di Internet, infatti, è possibile mettersi in contatto con chiunque dall’altra parte del mondo grazie ad un computer, uno smartphone oppure un tablet per inviare messaggi, file di vario tipo, video eccetera.
Basta pensare a nomi come i vari social network (da Facebook ad Instagram), Skype, WhatsApp, Telegram, iMessage e così via, nomi ai quali anche il colosso di Mountain View vuole unirsi.
Google e la comunicazione
Tralasciando il fallimento di Allo nel 2016 per cercare di contrastare Facebook Messenger, venne scaricato da meno di 50 milioni di utenti, Google non vuole certo mollare la presa, ma andiamo con ordine.
I cari vecchi SMS, i “messaggini” come venivano chiamato fino a poco tempo fa, stanno morendo, ma Google ha già pensato di tenerli in vita grazie al nuovo protocollo Rich Communication Services (RCS) che li farà diventare 2.0.
All’interno della nuova epoca della comunicazione che stiamo vivendo oggi, quella dell’istant messaging, anche il più famoso motore di ricerca del mondo vuole dire la sua.
Se “l’altro colosso” di Cupertino, e cioè Apple, aveva già lanciato iMessage, la Grande G non poteva certo starsene con le mani in mano ed ha infatti già pensato di rivoluzionare ulteriormente il sistema RCS.
Google ha già infatti stretto degli accordi commerciali con più di una cinquantina di gestori telefonici (Vodafone compresa) per un nuovo sistema di messaggistica istantanea, pare che verrà battezzato semplicemente Chat, che dovrebbe dare un po’ di filo da torcere ai concorrenti come WhatsApp.
Azienda che cresce giorno per giorno con più di un miliardo di utenti attivi nel mondo e che vede sempre più gruppi, modalità di comunicazione e file che vengono scambiati.
Google e la questione della crittografia end – to – end
Se ricordate bene, poco tempo fa, il termine di crittografia end – to – end apparve nelle recenti chat della vostra rubrica. Se magari scrivevate un messaggio per la prima volta ad un nuovo contatto vi compariva una piccola scritta che vi ricordava della tutela della privacy.
Infatti, sul sito stesso di WhatsApp, questo sistema viene descritto come “la crittografia end-to-end di WhatsApp garantisce che solo tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere ciò che viene inviato, e nessun altro, nemmeno WhatsApp”.
Questo è infatti il punto cardine sul quale si stanno scervellando gli ingegneri di Chat che stanno rilevando non poche falle nella sicurezza delle conversazioni private. A testimonianza di questo, c’è anche la recente accusa a Google di spiare dei cittadini in Australia nonostante questi ultimi abbiano disattivato la funzione di geolocalizzazione dai loro smartphone e tablet.
Una cosa del genere si era poi già verificata con gli assistenti vocali, per non citare eventi più inquietanti come Amazon Alexa che si mette a ridere in piena notte.
Per il momento pare che Chat, attualmente è ancora in fase di testing, dovrebbe essere disponibile sui mercati internazionali già a partire dai prossimi mesi. Riuscirà dunque Google a sistemare le falle ed a imporsi tra i colossi della messaggistica istantanea?