C’è un pezzo di carne che deve salvare la sua ragazza fatta di cerotti rapita da una sorta di feto malvagio in una incubatrice robotica, un po’ come Krang delle “Tartarughe Ninja”, all’interno di un mondo fatto di piattaforme, trappole mortali, nemici assurdi e sangue a profusione.
Quella che a prima vista potrebbe sembrare una barzelletta psichedelia è invece la trama a grandi linee del folle videogioco “Super Meat Boy”.
L’idea di “Super Meat Boy” nasce nell’autunno del 2008 dalla mente, forse un po’ contorta, di Edmund McMillen che sviluppa il gioco tramite Adobe Flash e lo distribuisce su computer, Xbox e persino PlayStation 4.
La trama è semplice quanto coinvolgente, ma viene unita ad un livello di difficoltà non irrilevante per un platform di questo tipo. Se avete presente il primo “Crash Bandicoot” oppure il più moderno “Cuphead” allora avrete un’immagine più precisa della cosa.
Come accennato qualche riga fa, nel primo episodio, il nostro sanguinante Meat Boy deve farsi largo in un mondo di lame rotanti per salvare l’amata Bandage Girl dalle grinfie del perfido Dr. Fetus.
Oltre a lui, nel corso di questa avventura cartoonesca e splatter, altri personaggi faranno la loro comparsa. Basti pensare al puzzolente Brownie, non per niente è fatto di escrementi, le altre “versioni” di Meat Boy, come Meat Ninja, Tofu Boy e Potato Boy, ed altri colleghi provenienti da vari universi videoludici.
Spiccano infatti protagonisti di platform e non, più o meno violenti, come Alien Hominid, Tim di “Braid”, Spelunker di “Spelunky”, Steve di “Minecraft”, Josef di “Machinarium” e così via. Tutti sbloccabili con un determinato punteggio o codice e dotati delle rispettive abilità.
Personaggi quindi molto cartoon, ma come insegnano molti giochi indie dell’ultimo periodo, l’apparenza “pucciosa” inganna. Dietro di loro si nasconde infatti un platform dai ritmi frenetici e dalla difficoltà piuttosto elevata, provare la modalità “Hard” per credere, che non mancherà di far lanciare joypad anche agli hardcore gamer più esperti e pazienti. No, non si tratta di “Sekiro” o “Dark Souls”.
Come la storia dei videogiochi insegna, se hai fatto un buon primo titolo anche il sequel deve essere alla sua altezza se non superiore. Naturalmente bisognerà aspettare un po’, ma il tanto sospirato “Super Meat Boy Forever” pare che non vedrà la luce neanche in questo mese.
Va bene che era stato annunciato nel 2014, anche per Xbox One e Nintendo Switch, però i programmatori hanno già rassicurato i fan che stanno facendo il possibile.
A tal proposito, con la giusta dose di sarcasmo, hanno infatti dichiarato che “ci dispiace. Avremmo potuto sacrificare le nostre menti, i corpi e le vite sociali, ma sarebbe stato stupido. Team Meat non è uno studio di proprietà di una ‘Evil Asshat Corporation’ che ha voce in capitolo su cosa fare e come farlo. Siamo abbastanza fortunati da avere il controllo sul nostro lavoro e scegliamo di non toccare il fondo”. Speriamo dunque di poter vedere presto il frutto delle fatiche del Team Meat.
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