Per chi ha un’età compresa tra i 20 ed i 30 anni l’acronimo di ECDL, o anche i termini patente europea per il computer, potrebbe essere sinonimo delle tante ore passate davanti allo schermo del computer nel laboratorio di informatica delle scuole medie e superiori.
Magari all’inizio non se ne capiva tanto il senso, ma andando avanti con gli anni e con la tecnologia la sua utilità è stata veramente indiscutibile. Quante cose facciamo oggi con un computer? E quante, di tutte le attività precedenti, sono ormai diventate automatizzate?
Per non parlare poi del mondo del lavoro, oltre che dello studio, che richiede competenze sempre più digitali.
Innanzitutto va subito detto che l’acronimo ECDL sta per European Computer Driving Licence e consiste in una certificazione che attesta il livello di preparazione di una persona nei confronti del computer e dei suoi funzionamenti di base come la gestione dei file, l’elaborazione dei fogli elettronici, la navigazione in rete e così via.
Insomma, tutto ciò che serve per approcciarsi correttamente alla macchina ed alle sue tante applicazioni. In tempi abbastanza recenti, più precisamente a partire dal primo settembre del 2013, venne poi introdotta la “Nuova ECDL” con moduli nuovi e più flessibili tra cui ECDL Base, ECDL Full Standard ed ECDL Profile. Un modo dunque per essere più aggiornati sul mondo dell’informatica, una realtà in costante trasformazione e mai ferma.
La situazione appena descritta riassume in pieno la situazione europea, ma il mondo sta diventando sempre più connesso e tecnologico e quindi occorre entrare in un’ottica internazionale.
Proprio per questo nasce l’ICDL, ovvero l’International Certification of Digital Literacy, che mira ad ampliare le competenze informatiche e digitali per meglio adattarle ai cambiamenti odierni e “stabilizzare” così il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Del resto l’educazione nelle istituzioni, oltre che nel gruppo dei pari e nella famiglia, è alla base dello sviluppo del cittadino.
Tornando a noi tali moduli saranno sempre organizzati in maniera graduale. Si parla infatti di ICDL Digital Citizen per il cittadino, di ICDL Digital Student per la scuola, di ICDL Workforce per l’università ed il lavoro ed infine di ICDL Professional per i professionisti dei vari settori.
Stando a quanto riferisce l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico) nel nostro Paese circa due milioni e mezzo di cittadini sono in possesso di tali requisiti su una popolazione che supera di poco i sessanta milioni di abitanti.
Un numero abbastanza esiguo, ma bisogna comunque tenere conto di come l’Italia sia un Paese con un calo di residenti e nascite al quale si aggiunge una maggiore aspettativa di vita ed un aumento degli anziani over 65 come riportato dalle ultime indagini dell’Istat.
Al giorno d’oggi, però, è sempre più comune vedere come si stiano organizzando sempre più corsi (privati e non) per gli anziani che mirano a far capire meglio le funzioni di smartphone, tablet e computer. Di contro aumenta anche il lavoro digitale in Italia anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
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