Erano i primi anni Novanta e, dopo le glorie delle console a 8 bit dei favolosi anni Ottanta, anche i computer di casa non hanno voluto essere da meno pubblicando uno di quei titoli destinati a rimanere nella memoria di intere generazioni.
Nel 1993 infatti, sul caro vecchio MS – DOS, fa la sua comparsa l’amato e controverso “Doom” che sfruttava il nuovo modo di intendere i videogiochi come si era potuto apprezzare con “Wolfenstein 3D”.
Si tratta sempre di uno sparatutto, ma non mancano elementi fantascientifici, horror ed altri più affini al gioco di ruolo con tanto di segreti e di easter eggs. Insomma, in una parola sola, è semplicemente “Doom”!
Volendo essere davvero sintetici la storia di “Doom” è ambientata in un lontano futuro dove, su Marte, il nostro marine protagonista, nella letteratura viene chiamato Flynn Taggat anche se è più conosciuto come Doomguy, deve lavorare per la Union Aerospace Corporation perché si era rifiutato di sparare a dei civili disarmati.
Tra le lande deserte di Marte e le basi delle colonie umane (chissà se Elon Musk si è ispirato a questo gioco per SpaceX), il nostro eroe si troverà ad affrontare orde di mostri infernali scaturiti da portali del teletrasporto e zombie di quelli che una volta erano i coloni.
La luna Deimos è poi sparita e quindi bisognerà andare a cercare indizi nella base di Fobos, ma sarebbe troppo facile andare con una squadra tanto che Doomguy perde ben presto il contatto con gli altri marines.
Si spalancano dunque per lui le porte dell’incubo e, tra mostri assetati di sangue e tante pallottole, non solo. Riuscirà a cavarsela? Sicuramente sì perché, su varie console e computer, si sono poi avvicendati capitoli principali ancora più paurosi e splatter come “Doom II: Hell on Earth” e “Doom 3”.
Se nel secondo Doomguy torna per un po’ sul pianeta Terra, è Marte la vera origine di tutti i mali e le Orde dell’Inferno lo attendono tra le sabbie del Pianeta Rosso. Una piccola curiosità prima di proseguire.
Pensate che “Doom”, in particolare il secondo, al giorno d’oggi richiede veramente poco spazio tanto che, un diciannovenne negli Stati Uniti, l’ha installato su un vecchio registratore di cassa ed anche il nostrano Yotobi ha fatto un video sull’argomento.
Se i trailer avevano esaltato non poco i giocatori nei mesi scorsi, la recente comunicazione di Bethesda e id Software ha fatto fare a loro una bella doccia fredda. La data ufficiale di arrivo di “Doom Eternal” è stata infatti spostata, e a quanto pare decisa, al 20 marzo del 2020.
L’annuncio recita infatti “per essere sicuri di sviluppare la migliore esperienza possibile, affinché DOOM Eternal sia all’altezza dei nostri standard di velocità e pulizia, abbiamo preso la decisione di spostare la data di lancio di alcuni mesi fino al 20 marzo 2020.Siamo consapevoli che molti fan saranno delusi da questo ritardo, ma siamo convinti che DOOM Eternal offrirà un’esperienza di gioco per cui vale la pena aspettare”.
Nello stesso periodo arriverà poi una riedizione, per Xbox One, PS 4, Nintendo Switch e computer, anche del celeberrimo “Doom 64” per tutti gli appassionati della saga.
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