“Trash Challenge”: l’hashtag verde

Le challenge seguite da un apposito hashtag che contraddistingue una foto oppure un video pubblicato sui principali social network come Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e così via sono quasi una prassi che “sfida” i tormentoni estivi.

Per qualche giorno, infatti, sui social si “sentirà” parlare solo di quello al pari della trasmissione continua di un successo pop. Adeguandosi perfettamente ai tempi moderni, l’uso di un semplice asterisco ed una breve parola o frase è uno dei modi più rapidi e virali per portare all’attenzione delle masse un determinato tema.

Che sia una problematica oppure qualcosa di più divertente, questo sistema di comunicazione garantisce un successo quasi immediato ed una diffusione capillare.

trash - interno

Alcuni esempi di Challenge

Qualcuno si ricorderà sicuramente di come, un’estate di solo pochi anni fa, è letteralmente esplosa la cosiddetta “Ice Bucket Challenge” lanciata dalla ALS Association per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) che avrebbe risposto con delle donazioni per la ricerca di questa terribile malattia invalidante.

Ricordiamo che al momento la SLA si può solo rallentare più che curare, ma contiamo vivamente sui grandi progressi della scienza medica. La sfida consisteva nel farsi filmare mentre ci si bagnava con un secchio d’acqua fredda in testa, fare una donazione, poi nominare altre tre persone che avrebbero avuto 24 ore di tempo per raccogliere la challenge e così via.

Fu un successo, soprattutto su un tema così importante, tanto che risposero veramente tutti. Dai nostri Azzurri della Nazionale Italiana di Calcio all’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Dalla Russia seguì poi l’inquietante “Blue Whale” che ha portato alla morte di giovani ragazzi impegnati nelle sfide più assurde e letali. L’ideatore di questo macabro “gioco”, Philipp Budeikin, è stato poi arrestato dalle autorità russe con l’accusa di aver spinto al suicidio due giovani ragazze.

Eventi macabri a parte, con l’anno nuovo si è passati a qualcosa di più leggero come la “Ten Years Challenge” dove si postava una foto di come si era dieci anni fa ed oggi. Naturalmente anche qui i post sono stati tantissimi, ma ha colpito molto anche la “versione” in cui si evidenziava come il pianeta Terra sta soffrendo a causa dell’inquinamento dell’uomo.

https://www.youtube.com/watch?v=2Og1bcupxz0

La “Trash Challenge”

Seguendo l’esempio della giovanissima attivista svedese, nonché candidata al Premio Nobel, Greta Thunberg anche questa volta il web ha “sfornato” una Challenge davvero green.

Il #trashtag ha avuto origine su Reddit con un post e la seguente scritta “ecco una nuova #challenge per tutti i ragazzi annoiati. Scatta una foto di un’area che necessita di pulizia o manutenzione, poi scattane un’altra dopo che hai fatto qualcosa a riguardo e pubblicala qui!”

Una misura più che lodevole e condivisa, sui social soprattutto, perché è dovere stesso dei cittadini tenere pulito l’ambiente. Un ambiente che purtroppo vede aumentare sempre più le tonnellate dei rifiuti fuori dalle discariche finendo nei mari, solo pochi mesi fa è stato rinvenuto un sacchetto di plastica nella Fossa delle Marianne, e non solo.

La sfida è stata raccolta ed ora sempre più angoli del pianeta sono più verdi, speriamo che continui così e che l’attenzione al fenomeno arrivi presto anche in Italia.