La tecnologia bidirezionale: l’idea di Fca per le auto elettriche

Anche nel nostro Paese l’auto elettrica comincia a diventare una realtà sempre più diffusa e la richiesta da parte dei clienti comincia a riguardare una fetta di mercato meno elitaria.

Per queste ragioni Fca ha appena presentato un progetto, made in Italy, per un auto elettrica un po’ particolare. Si tratterebbe infatti di un’auto capace di scambiare energia con la rete. Per questo si parla di bidirezionalità della tecnologia in questione.

Le problematiche dell’elettrico e la soluzione Fca

Il più grosso ostacolo alla diffusione delle auto elettriche nel nostro Paese è senza dubbio la mancanza di infrastrutture capaci di alimentare un grande parco di mezzi che funzionano tramite batterie.

In sostanza la richiesta di energia da parte delle auto elettriche potrebbe essere troppo alta per essere soddisfatta dalla attuale rete elettrica.

Ecco quindi l’idea di Fca: un impianto, chiamato V2G, che consente alle vetture non solo di prendere energia ma anche di darla.

Come funziona?

L’auto elettrica nell’idea di Fca non è soltanto un consumatore di energia elettrica ma anche una risorsa per il sistema elettrico nazionale.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione per la trazione elettrica che porta ad una nuova concezione dell’utilizzo delle batterie in questo ambito.

Quando il mezzo è in sosta, non sarà più un oggetto passivo ma si trasformerà in una risorsa capace di immettere energia nella rete elettrica.

La parte più complessa di questa importante tecnologia è riuscire a fare comunicare tra loro automobile e rete. In sperimentazione saranno installate 32 colonnine V2G capaci di connettere 64 vetture, al fine non solo di ricaricare le batterie ma anche di mettere in comunicazione rete e automobile attivando in questo modo la tecnologia bidirezionale.

Entro la fine del 2021 si prevede che la tecnologia V2G sarà applicata in maniera massiccia a Grosso, vicino Torino, con un impianto che potrà interconnettere fino a 700 veicoli elettrici.