I segreti che si nascondono fra le righe di WhatsApp.

applicazioni di messaggistica più utilizzata al mondo è diventata uno degli strumenti di comunicazione più diffuso dei nostri tempi. Proprio oggi WhatsApp ha oltrepassato un milione di messaggi nell’arco di 24 ore nemmeno,  viene sempre più frequentemente utilizzata anche per comunicazioni importanti sia nella sfera privata che in quella lavorativa.

A tal proposito della comunità scientifica si è impegnata a studiarne le modalità sottesi alla scrittura di un messaggio. Ha messo in evidenza alcuni segnali da non sottovalutare anzi al contrario che devono suscitare una certa allerta. Uno studio della Cornell university, ha rilevato che i messaggi si articolano come una media di 7 parole. Quando si riceve una comunicazione con un minor numero di parole  è un segnale che il mittente stavo mettendo la verità o addirittura sta mentendo.

Un ulteriore aspetto evidenziato dalla ricerca indica che evitare di utilizzare i pronomi personali e parlare in terza persona, è un atteggiamento tipico di chi vuole prendere le distanze da ciò che sta dichiarando.

E quindi importante sapere che il mittente non sta manifestando il suo reale pensiero .Nello stesso modo se il testo dei messaggi parla in terza persona o si utilizzano avverbi come probabilmente, o espressioni come quasi certamente, l’indicazione che se ne trae che non si stia scrivendo ciò che realmente si pensa.

Tutti questi aspetti solo da tenere bene in considerazione quando i contenuti nei messaggi siano per una decisione personale o lavorativa.

Bisogna inoltre prestare attenzione a fronte di domande semplici o banali, questo tipo di messaggi certamente vuole distogliere l’attenzione dal punto della situazione oltre che a fuorviare che li riceve.

Ultimo aspetto ma non meno rilevante la scelta di utilizzare una lingua straniera anziché la lingua madre. il messaggio indica che è colui che scrive non ha intenzione di esporre i propri punti di vista. È bene ricordare quindi che messaggi scritti su WhatsApp sono senza tono e quindi possono dar luogo ad equivoci che in una conversazione verbale si eviterebbero senza problemi.

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