Huawei vende il marchio Honor per salvare il brand

Si sono rivelate infondate le voci che sono trapelate alcune settimane fa riguardante la vendita da parte di Huawei del marchio Honor.

Honor adesso passa nelle mani di un consorzio controllato da oltre 30 società cinesi e opererà in modo del tutto indipendente dalla società che l’ha creato nel 2013. Questo consorzio di oltre 30 aziende chiamato Shenzhen Zhixin New Informazioni technology.

Con questa manovra il colosso cinese si slega da Honor che negli anni ha conquistato una buona fetta di mercato per quanto riguarda il settore degli smartphone entry-level. Nel 2019 il volume degli smartphone distribuiti a livello globale si è attestato a 68,7 milioni di, gran parte delle quali è finita nelle mani di utenti cinesi.

Questa manovra da la possibilità al marchio di continuare a operare senza dover tenere conto del ban imposto dagli Stati Uniti per sulla fornitura delle componenti. Non ci sarà nessuna sottoscrizione di contratto per l’approvvigionamento di elementi hardware, mentre per quanto riguarda l’assemblaggio continuerà ad essere curato da Huaqin technology e Wingtech technology che fanno lo stesso anche per conto di Xiaomi, HTC e Acer.

Non sono state diffuse cifre riguardanti l’investimento economico che ha portato alla stretta di mano, ma quello che sappiamo che il personale conta circa 7000 dipendenti, per tutti loro non sono previsti scossoni ma continueranno a svolgere il loro lavoro con la diversa compagnia.

Di questo consorzio fanno parte anche alcune realtà cinesi sostenuto economicamente dal governo di Pechino e altri operanti nel territorio ecommerce. Nell’elenco è presente anche Suning che in Italia Controlla l’Inter. Inoltre Honor negli ultimi anni oltre che proporre smartphone di fascia economica, ha ampliato che orizzonti commercializzando dispositivi indossabili, computer portatili, router e televisori. Attraverso questa nuova compagnia potrà ampliare ancora di più i suoi dispositivi in modo del tutto indipendente da Huawei.

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